Dov’è finita la tua connessione con gli altri?

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Ciao,
Sono Valeria Gentile dell’Essenza Oasi Sensoriale e a volte mi capita di non riuscire a entrare in connessione con alcune persone.

Magari sono persone di una certa età che mi vedono come una ragazzina, dando per scontato che una ragazzina non abbia niente di interessante da offrire come persona (o credendo che una ragazza di 33 anni che se li porta bene non possa essere sotto sotto una donna 😉 ).

Oppure sono persone giovani, che non hanno la minima fiducia nel genere umano e che non “perdono tempo” a vedere davvero chi hanno di fronte. Non hanno mai ricevuto un’educazione relazionale di questo tipo, e si fermano al livello del “botta e risposta” – o nel migliore dei casi, della conversazione.

Non sentono nessun trasporto umano per te, nessun interesse vero nello scambio. E tu te ne accorgi. Perché si sente. L’indifferenza fa un chiasso assordante in chi la riceve.
In entrambi i casi, che siano giovani o meno giovani, sono persone un po’ alienate da se stesse e da una realtà più profonda. Persone che non vanno oltre le apparenze.

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Ti è mai capitato?

Scommetto di sì, almeno una volta. Magari ci rimani male, ma poi ti dici che non fa niente. Ti dici che non possiamo stare simpatici a tutti, e non dobbiamo per forza entrare in sintonia profonda con tutte le persone che incontriamo.

Ma vedi, qui sotto c’è qualcosa di più.

L’essenza è una cosa microscopica.
È talmente piccola da risultare invisibile a occhio nudo.

La parte più importante e indistruttibile dell’essere, quella per cui vale la pena vivere, ogni tanto emerge lievemente anche in superficie, ma solo pochi se ne accorgono. Quelli proprio attenti.
Il resto delle persone, distratte o non allenate a questo genere di “vista”, semplicemente la ignora.

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Qui ho visto persone di questo tipo trasformarsi in un paio di giorni.
Questo perché la natura è l’unico ambiente favorevole allo sviluppo del senso di “umanità” e condivisione. Qui nella terra, tra gli alberi e le piante, ci sono cose piccole, piccolissime, tutte connesse tra di loro da un filo molto più visibile.
La vita.

Sembra una contraddizione oggi che siamo abituati a vederci tra i palazzi.
Ma fino a pochi secoli fa (l’altroieri, se pensi alla storia dell’uomo) noi vivevamo in qualche modo integrati nell’ambiente naturale.
E qualsiasi studio di psicologia delle masse e disturbi psicosomatici moderni ti dice che in ambiente artificiale l’essere umano – L’ESSERE dell’uomo – semplicemente non riesce a fiorire.

I disagi mentali e interiori sono ormai la “norma” nelle nostre società, come un’epidemia di cui non si conosce la radice.
E invece la radice va a finire nella terra, e nel contatto che abbiamo perso con lei, con le altre persone, con noi stessi.

Ogni giorno potrebbe essere l’ultima occasione che hai per accorgerti dell’essenza che intesse la tua vita.

Per notare, sotto sotto, che qualsiasi cosa piccola nasconde un tesoro.

Fatti un dono di tempo vuoto, antico, in cui tornare ad abbeverarti alla tua fonte.
Un tempo circolare e naturale, in cui fiorire.

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Scegli solo quando, a tutto il resto ci pensiamo noi:

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    Alla tua essenza,
    Valeria

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